Mia Nipote Emilia 1989 [NEW]
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Pubblicato per la prima volta in Italia da E Elle (EL) edizioni nel 1988 con le illustrazioni di Lauretta Feletig, nelle numerose ristampe ed edizioni a cura della EL (ma con marchi diversi dopo che la casa editrice ha assimilato Einaudi Ragazzi e Emme Edizioni) si è arricchito di nuove illustrazioni a colori e una nuova copertina di Emanuela Bussolati. Nel 1989 ha vinto il Premio alla Fantasia Gianni Rodari[1]È stato tradotto in varie lingue tra cui spagnolo, portoghese, tedesco e cinese e inglese.[2][3][4]
Per quanto stupita, la famiglia Zep (che l'autrice definisce "gente scettica e fiduciosa nella scienza, che alle streghe non ci crede e non vuole ammetterne l'esistenza neppure quando tutti i 'segni' sono lì, evidentissimi, sciorinati sotto i loro occhi") non s'insospettisce più di tanto.[6].Nel frattempo Asdrubale Tirinnanzi "così avido e sciocco da voler credere all'incredibile pur di impadronirsi dell'eredità" dello zio Sempronio, per ottenere il danaro dello zio è obbligato a sposare una strega entro un anno e un mese dall'apertura d testamento di Sempronio: quindi anche se inizialmente scettico passa ore in biblioteca, diventando un esperto nel riconoscere le streghe.[6]Proprio nella biblioteca, dove lavora il nipote di Diomira, Zaccaria, e dove si rifugiano in cerca di tranquillità per studiare Eleonora e Renata Zep, che le storie di Asdrubale e degli Zep s'intrecciano. Scorre un anno dalla nascita di Emilia, per cui i termini del testamento dello zio stanno scadendo, Asdrubale realizza però di avere finalmente a portata di mano una strega da sposare, grazie alla lettura di un tema della giovane Eleonora e di un cruciverba con i nomi delle bambine caduto a Zaccaria. Non vi sono però specificati né il nome, né l'età della sorella Zep con caratteristiche da strega e Asdrubale non sa che dovrà essere per forza di cose la settima (e perciò, in questo caso, una bambina di un anno).
È morta Marta Marzotto. Regina di stile e di mondanità, stilista ed ex modella aveva 85 anni e, da qualche giorno, era ricoverata alla clinica La Madonnina di Milano. A dare la notizia è stata la nipote Beatrice Borromeo via twitter. «Ciao, nonita mia», ha scritto la giornalista. Poco dopo, è arrivato il comunicato ufficiale della famiglia: «Se n'è andata stamattina nel sonno dopo una breve malattia. Era serena e circondata dai figli e dai nipoti che negli ultimi mesi sono stati sempre con lei, testimoni dell'allegria, ironia e generosità che l'hanno accompagnata fino all'ultimo momento».
Dalla loro unione sono nati cinque figli: Paola, madre di Beatrice e Carlo Borromeo, Annalisa, venuta a mancare nel 1989, Vittorio Emanuele, Maria Diamante e il più piccolo Matteo.La contessa si chiamerà Marzotto per tutta la vita, anche dopo il divorzio dal conte e anche quando, negli anni '60, vive il suo amore con il pittore siciliano che la ritrae in tantissime opere.La passione per i gioielli, gli inconfondibili caftani, lo stile originale, le feste, l'amore per la famiglia, i nove nipoti. Dai suoi salotti sono passati i protagonisti dell'arte e della cultura di mezzo secolo. La sua è stata una vita piena.(function($) { $("#pollContainer").remove(); })(jQuery); // --> 2b1af7f3a8